Stranger Things: una serie che ti fa sentire sottosopra!
Ieri sera finalmente, io e la mia compagna, abbiamo finito la terza stagione di "Stranger Things", una serie TV che abbiamo trovato bellissima! Era da tanto che volevo vederla, soprattutto per la curiosità che mi ha suscitato il suo successo ed il suo essere "la punta di diamante" tra le serie di Netflix. Mi chiedevo come mai, ed ora l'ho capito! A mio avviso, il suo enorme riscontro, è dato dalla nostalgia degli anni 80 che provoca allo spettatore e dal mistero da risolvere, che è un misto tra sovrannaturale e realtà scientifica. E poi...come si fa a non affezionarsi ai giovani protagonisti?!
Ovviamente considero la prima stagione la migliore delle tre: infatti, nella terza ho trovato un piccolo cambio di rotta da un punto di vista visivo, evidente dai tanti colori vivaci che fanno diminuire quella cupezza che ha caratterizzato le prime due stagione dal primo all'ultimo episodio.
Ho letto in un'intervista, fatta agli ideatori della serie, che l'ispirazione alla prima stagione è nata dopo aver visto "Prisoners", film del 2013 con Hugh Jackman e Jake Gyllenhaal (che consiglio di vedere).
Sia chiaro: è una serie televisiva di fantascienza, quindi deve piacere il genere, dove gli elementi sovrannaturali e le basi scientifiche la rendono paurosa ma, allo stesso tempo, molto realistica. Pertanto, tutte le scene di paura, sono concentrate sul timore e sulla suspence, creando sempre di più un filo horror, ma senza mai staccarsi del tutto allo stile a cui si ispirano, ovvero ai film di Spielberg e Carpenter.
Il cast è superbo, soprattutto Millie Bobby Brown che interpreta Undici, che l'ho trovata a dir poco fantastica; un po' meno Winona Ryder (attrice che non ho mai apprezzato del tutto) a mio parere esagerata e, a tratti, eccessiva.
In conclusione ritengo che la serie TV sia assolutamente da non perdere, non solo per gli amanti del genere!
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